Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Nelle zone sottoposte a vincolo paesaggistico di notevole interesse pubblico, l'istituto del silenzio-assenso previsto dall'art. 46 della L.R. 17/2004 trova applicazione anche per le istanze di autorizzazione paesaggistica, in deroga alla disciplina speciale di cui all'art. 55, comma 8, della L.R. 71/1978. Pertanto, decorso infruttuosamente il termine perentorio di 120 giorni, la richiesta di autorizzazione paesaggistica si intende resa in senso favorevole, salvo che l'amministrazione non abbia espressamente negato il nulla osta entro il predetto termine. L'amministrazione non può successivamente contestare l'applicazione del silenzio-assenso, se non per motivi di legittimità, nel rispetto dei principi di buona fede e affidamento. Inoltre, il diniego di compatibilità paesaggistica deve essere adeguatamente motivato con riferimento alle specifiche caratteristiche del vincolo paesaggistico gravante sull'intera zona, senza limitarsi a considerazioni relative al singolo bene oggetto dell'intervento. Il mancato rispetto di tali principi comporta l'annullamento del provvedimento impugnato.