Il legittimo esercizio di un'attività commerciale è subordinato alla disponibilità giuridica e alla regolarità urbanistico-edilizia dei locali in cui essa viene svolta. Tuttavia, l'amministrazione può inibire la prosecuzione di un'attività assentita mediante SCIA oltre il termine di 60 giorni solo nel rispetto di specifici presupposti normativi, quali la sussistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale all'annullamento e la valutazione comparativa con l'affidamento ingenerato nel privato. Pertanto, il tardivo intervento inibitorio, adottato senza adeguata motivazione in ordine all'interesse pubblico e senza considerazione dell'affidamento maturato dal dichiarante, è illegittimo. L'amministrazione, pur avendo conoscenza di pregresse irregolarità edilizie, non può far valere tali profili oltre il termine di 18 mesi dall'adozione del titolo abilitativo, salvo il caso di false rappresentazioni dei fatti da parte del dichiarante.