Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: Il giudice di legittimità, nell'esercizio del proprio potere di controllo sulla corretta applicazione del diritto da parte dei giudici di merito, è tenuto a verificare la conformità della motivazione della sentenza impugnata ai canoni di logicità, coerenza e sufficienza argomentativa, al fine di accertare che il percorso logico-giuridico seguito dal giudice di appello sia immune da vizi di illogicità manifesta o di carenza di motivazione. Tale verifica deve essere condotta con particolare rigore quando la sentenza impugnata abbia deciso una controversia di particolare complessità, in cui siano state esaminate plurime questioni di fatto e di diritto, al fine di assicurare il rispetto del diritto di difesa delle parti e il corretto esercizio della funzione giurisdizionale. Pertanto, il giudice di legittimità, nel valutare la congruità e la logicità della motivazione della sentenza di merito, deve verificare che essa contenga un'adeguata e coerente esposizione delle ragioni poste a fondamento delle decisioni assunte, in modo da consentire alle parti di comprendere il percorso logico-giuridico seguito dal giudice e di esercitare in modo effettivo il diritto di impugnazione. Solo in tal modo può essere assicurato il rispetto del principio del giusto processo e del diritto di difesa, sanciti dall'art. 111 Cost.