Il proprietario di un'unità immobiliare non può, senza il previo assenso dell'assemblea condominiale, realizzare opere che comportino un incremento della superficie utile lorda (SUL) a suo esclusivo utilizzo, mediante la trasformazione di spazi originariamente comuni in aree calpestabili e funzionalmente integrate alla propria unità. Tali interventi, che incidono sulla struttura e sulla destinazione d'uso degli spazi comuni, non possono essere qualificati come attività edilizia libera ai sensi dell'art. 136, comma 2, della legge regionale della Toscana n. 65/2014, né come manutenzione straordinaria, ma richiedono il previo rilascio di idoneo titolo abilitativo. L'impossibilità tecnica di procedere alla rimessione in pristino senza compromissione delle parti conformi deve essere dimostrata in modo obiettivo e non può fondarsi su mere valutazioni soggettive della parte interessata. Inoltre, la trasformazione di un vano tecnico in uno spazio abitativo ad uso esclusivo di una singola unità immobiliare comporta la perdita della qualificazione originaria, indipendentemente dall'amovibilità degli arredi installati.