Consiglio di Stato sentenza n. 2623 del 2011

ECLI:IT:CDS:2011:2623SENT

Massima

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Il provvedimento di acquisizione coattiva di un bene immobile al patrimonio pubblico, adottato ai sensi dell'art. 43 del D.P.R. n. 327/2001, è illegittimo e deve essere annullato qualora la relativa disciplina normativa sia stata dichiarata costituzionalmente illegittima per eccesso di delega legislativa, in quanto l'istituto previsto da tale disposizione era connotato da numerosi aspetti di novità rispetto alla disciplina espropriativa oggetto delle disposizioni espressamente contemplate dalla legge di delega, la quale sul punto aveva conferito al legislatore delegato il potere di provvedere soltanto ad un coordinamento formale relativo a disposizioni vigenti, e non già a innovare le disposizioni medesime. In tal caso, il proprietario del bene ha diritto alla restituzione dello stesso, senza che possa ostare l'avvenuta realizzazione di opere sul relativo sedime, in quanto l'occupazione è stata ab origine priva di valido titolo espropriativo e non risulta utilizzata per scopi di interesse pubblico. Inoltre, l'acquisizione sanante disposta dall'Amministrazione ai sensi del combinato disposto degli artt. 43 e 57 del D.P.R. n. 327/2001 può trovare applicazione soltanto in relazione a progetti di opere pubbliche successivi all'entrata in vigore del medesimo Testo Unico, e non già per opere realizzate in epoca anteriore. Pertanto, il Conservatore dei pubblici registri immobiliari è tenuto a trascrivere la sentenza di accoglimento del ricorso proposto dal proprietario del bene, al fine di ripristinare la situazione giuridica precedente all'illegittima acquisizione.

Sentenza completa

N. 09518/2005
REG.RIC.

N. 02623/2011REG.PROV.COLL.

N. 09518/2005 REG.RIC.

N. 09696/2005 REG.RIC.

N. 09732/2005 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9518 del 2005, proposto da:
Calò Lenoci Srl, in persona del suo legale rappresentante
pro tempore
,
rappresentato e difeso dall’Avv. ((omissis)), con domicilio eletto in Roma presso lo studio dell’Avv. ((omissis)), via Cicerone n.44;

contro

Consorzio A.S.I. (Consorzio per l’area di sviluppo industriale) di Brindisi, già Consorzio S.I.S.R.I. (Consorzio per lo sviluppo industriale e dei servizi reali alle imprese) di Brindisi; ((omissis)), costituitosi in giudizio, rappresentato e difeso dall’Avv. ((omissis)), con domicilio eletto in Roma presso …

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