Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 45878 del 7 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:45878PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle proprie funzioni, subisce minacce finalizzate a costringerlo ad astenersi dall'adempimento di un atto del proprio ufficio, integra il reato di minaccia a pubblico ufficiale di cui all'art. 336 c.p. Tale reato sussiste anche qualora la minaccia sia rivolta in reazione a un precedente intervento del pubblico ufficiale, purché sia diretta a influenzarne il comportamento futuro, impedendogli di compiere gli atti dovuti per il mantenimento dell'ordine pubblico. La condotta minacciosa, pertanto, non deve necessariamente essere finalizzata a costringere il pubblico ufficiale a compiere un atto contrario ai suoi doveri d'ufficio, essendo sufficiente che miri a impedirgli di adempiere ai propri compiti istituzionali, anche se legittimi e doverosi. Ai fini della configurabilità del reato, inoltre, non è necessario che l'atto di ufficio che si intende influenzare sia specificamente individuato, essendo sufficiente che la minaccia sia diretta a condizionare in generale il comportamento futuro del pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. GARRIBBA Tito - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

BE. Da. , nato il (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1108 emessa il 9 dicembre 2010 dalla Corte d'appello di Catanzaro;

Udita la relazione svolta dal Cons. Dr. Tito Garribba;

Udito il pubblico ministero, in persona del Sost. Procuratore Generale Dott. Iacoviello Mauro, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore avv. Viscomi Gregorio che, in sostituzione dell'avv. Barbuto Giuseppe, ha concluso pe…

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