Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2650 del 24 gennaio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:2650PEN

Massima

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Il possesso e l'uso di documenti di identificazione contraffatti, anche solo parzialmente, integrano il reato autonomo di cui all'art. 497-bis, comma 2, c.p., qualora emerga la partecipazione del possessore alla loro contraffazione, anche se questa sia avvenuta all'estero, in quanto la condotta di possesso e uso in territorio italiano è sufficiente a radicare la giurisdizione nazionale. Tale fattispecie si distingue dal mero possesso di documenti falsi di cui al comma 1 della medesima norma, essendo la descrizione della condotta elemento costitutivo del reato e non mera circostanza. La recidiva può essere riconosciuta sulla base non solo del dato cronologico, ma anche della concreta propensione a delinquere desumibile dal rientro abusivo nel territorio nazionale dopo l'espulsione, in violazione di un provvedimento dell'autorità giudiziaria, espressione di indifferenza alle decisioni dell'autorità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GUARDIANO Alfredo - Presidente

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/07/2020 della CORTE APPELLO di VENEZIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere BARBARA CALASELICE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore GIORDANO LUIGI;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza impugnata, la Corte d'appello di Venezia ha confermato la condanna, emessa dal…

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