Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38566 del 13 agosto 2018

ECLI:IT:CASS:2018:38566PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione all'associazione mafiosa di cui all'art. 416-bis c.p. non può essere desunta in modo automatico dalla mera appartenenza formale al sodalizio criminale, ma richiede l'accertamento di un ruolo dinamico e funzionale dell'indagato all'interno dell'organizzazione, tale da implicare una stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo della consorteria, in esplicazione della quale l'interessato prenda concretamente parte al perseguimento dei comuni fini illeciti. Pertanto, il giudice è tenuto a motivare in modo puntuale e logico sulla sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in ordine alla effettiva partecipazione dell'indagato all'associazione mafiosa, non potendo tale partecipazione essere desunta in via presuntiva dalla mera frequentazione di esponenti mafiosi o dalla pregressa condanna per reati associativi, in assenza di elementi che dimostrino il ruolo dinamico e funzionale rivestito dall'indagato all'interno del sodalizio. L'autonoma valutazione del giudice, richiesta dall'art. 292 c.p.p., comma 1, lett. c), deve essere esplicitata in modo chiaro ed esaustivo, senza ricorrere a formule stereotipate, spiegando la rilevanza degli elementi di fatto ritenuti decisivi ai fini dell'affermazione dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari nel caso concreto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. GIORDANO Emilia Anna - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. VIGNA Maria S. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PM c/o Tribunale Palermo c/:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/02/2018 del Tribunale del riesame di Palermo;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Maria Sabina Vigna;
udito il Pubblico ministero nella persona del sostituto Procuratore generale Dott. Lori Perla, che ha chiesto l'annullamento con rinvio della ordinanza impugnata;
udito il difensore, avvocato (OMISSIS), che ha insistito per l'inammissibilita' del ricorso e, in subordine, p…

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