Cassazione penale Sez. I sentenza n. 7974 del 21 febbraio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:7974PEN

Massima

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Il diritto di critica del cittadino nei confronti di pubblici ufficiali e professionisti non può essere esercitato in modo da ledere ingiustificatamente la loro reputazione e onorabilità, anche quando l'espressione utilizzata, pur non nominando direttamente i soggetti, sia idonea a identificarli. L'attribuzione di un fatto non veritiero, che comporti una gratuita svalutazione della professionalità e dell'operato di tali soggetti, esula dai limiti del legittimo esercizio del diritto di critica e integra gli estremi del reato di diffamazione. In tali casi, il giudice è tenuto a valutare la gravità dell'offesa arrecata e a condannare il responsabile al risarcimento del danno, anche attraverso il riconoscimento di una provvisionale, in favore dei soggetti lesi nella loro reputazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. CANZIO Giovanni - Consigliere

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RI. GI., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 22/06/2006 CORTE APPELLO di MILANO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIORDANO UMBERTO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IACOVIELLO ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso;

Udito per la parte civile l'avv. PIZZINO in sostituzione del…

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