Cassazione penale Sez. II sentenza n. 54579 del 22 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:54579PEN

Massima

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La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: Il fatto che integra gli estremi del reato di danneggiamento di cui all'art. 635 c.p., comma 1 e comma 2, n. 3, risulta ancora punibile ai sensi dell'art. 635 c.p., comma 2, n. 1, in relazione all'art. 625 c.p., n. 7, nonostante l'intervenuta depenalizzazione di alcune fattispecie di danneggiamento, in quanto la circostanza aggravante di cui all'art. 625 c.p., n. 7 fa sì che il fatto rimanga configurabile come reato. Il giudice non può ritenere il fatto non più previsto dalla legge come reato in ragione della depenalizzazione intervenuta, laddove permangano le circostanze aggravanti che rendono il fatto ancora punibile ai sensi del codice penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. DE SANTIS Anna Maria - Consigliere

Dott. ALMA Marco Mar - rel. Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. PAZZI Alberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI GENOVA;
nel procedimento penale nei confronti di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Genova in data 05/04/2016;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ALMA Marco Maria;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa DI NARDO Marilia, che ha conclus…

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