Il Comune, nell'esercizio della sua discrezionalità in materia di pianificazione urbanistica, può legittimamente escludere il riutilizzo a fini cimiteriali di un'area di proprietà privata non inserita nei piani regolatori cimiteriali e ricadente nella fascia di rispetto del cimitero comunale, al fine di preservarne il valore storico, paesistico e culturale come testimonianza di un'epoca passata, senza che ciò comporti violazione del giudicato o della libertà religiosa. L'inedificabilità dell'area, imposta dalla sua classificazione come fascia di rispetto cimiteriale, non preclude tuttavia interventi di recupero, restauro e risanamento conservativo degli edifici esistenti, nel rispetto dei limiti previsti dalla legge. La scelta di tutelare l'ex cimitero privato come bene di interesse storico-culturale, anziché destinarlo nuovamente a sepolture, rientra nell'ampia discrezionalità del Comune in materia di pianificazione urbanistica, senza che possa ritenersi illegittima per carenza di motivazione o di istruttoria.