Il titolare di una concessione demaniale marittima, scaduta e non tempestivamente rinnovata, che continua ad occupare il bene pubblico senza un valido titolo concessorio, è tenuto al pagamento del canone commisurato all'occupazione sine titulo, calcolato secondo i parametri previsti dalla legge, anche con l'applicazione della sanzione del 200% del canone ordinario, in quanto l'occupazione del bene pubblico senza titolo integra gli estremi dell'occupazione abusiva. L'amministrazione competente, in tale ipotesi, è legittimata a richiedere il pagamento del canone arretrato e della relativa sanzione, non potendo il privato invocare a sua difesa la mera pendenza di un'istanza di rinnovo della concessione, in assenza della presentazione della necessaria documentazione e del rispetto dei termini previsti dalla normativa. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che il titolare di una concessione demaniale marittima, scaduta e non tempestivamente rinnovata, che continua ad occupare il bene pubblico senza un valido titolo concessorio, è tenuto al pagamento del canone commisurato all'occupazione sine titulo, calcolato secondo i parametri previsti dalla legge, anche con l'applicazione della sanzione del 200% del canone ordinario, in quanto l'occupazione del bene pubblico senza titolo integra gli estremi dell'occupazione abusiva. L'amministrazione competente è legittimata a richiedere il pagamento del canone arretrato e della relativa sanzione, non potendo il privato invocare a sua difesa la mera pendenza di un'istanza di rinnovo della concessione, in assenza della presentazione della necessaria documentazione e del rispetto dei termini previsti dalla normativa.