Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44381 del 26 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:44381PEN

Massima

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Il reato di minaccia di cui all'art. 612 c.p. richiede, quale elemento essenziale, la limitazione della libertà psichica della persona offesa mediante la prospettazione di un pericolo di un male ingiusto, senza che sia necessario il concreto verificarsi di uno stato di intimidazione. Tuttavia, qualora le espressioni proferite si riferiscano all'esercizio di azioni giudiziarie, non può configurarsi il reato di minaccia, in quanto l'esercizio di un diritto non implica la prospettazione di un danno ingiusto. Inoltre, il reato di ingiuria di cui all'art. 594 c.p. è stato successivamente abrogato, per cui il fatto non è più previsto dalla legge come reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/01/2013 del GIUDICE DI PACE di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 28/04/2017, la relazione svolta dal Consigliere Dr. ROSA PEZZULLO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa Di Nardo Marilia, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio relativamente al reato di cui all'articolo 594 c.p. perche' il fatto non e&…

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