Il provvedimento di rigetto dell'istanza di dissequestro non è impugnabile con ricorso per cassazione, ma solo con appello ai sensi dell'art. 322-bis c.p.p. Pertanto, qualora sia erroneamente proposto ricorso per cassazione avverso tale provvedimento, esso deve essere qualificato come appello e gli atti devono essere trasmessi al tribunale del riesame competente per il prosieguo del giudizio. Tale principio si fonda sulla considerazione che nessuna disposizione di legge consente il ricorso per cassazione contro i provvedimenti in materia di sequestro preventivo, essendo esperibile solo l'appello previsto dall'art. 322-bis c.p.p. Ciò in quanto tali provvedimenti non rientrano né nella previsione generale dell'art. 568, comma 2, c.p.p., che ammette il ricorso per cassazione solo contro le sentenze e i provvedimenti relativi alla libertà personale, né in alcuna norma speciale che preveda espressamente tale rimedio. Di conseguenza, quando sia erroneamente proposto ricorso per cassazione avverso il rigetto dell'istanza di dissequestro, la Corte di cassazione deve qualificare tale impugnazione come appello e disporre la trasmissione degli atti al tribunale del riesame competente per il prosieguo del giudizio.