Cassazione penale Sez. II sentenza n. 5468 del 10 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:5468PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la capacità di intendere e di volere dell'imputato, ha il potere-dovere di accertare, sulla base di una congrua e logica motivazione, se sussistano o meno i presupposti per l'applicazione dell'esimente del vizio parziale di mente di cui all'art. 89 c.p. Tale accertamento, che costituisce una questione di fatto, è incensurabile in sede di legittimità, salvo che non risulti affetto da vizi logici o da carenza di motivazione. Analogamente, la determinazione della pena, nel rispetto dei criteri di cui agli artt. 132 e 133 c.p., rientra nella discrezionalità del giudice di merito, la cui valutazione non è sindacabile in Cassazione se sorretta da adeguata motivazione e non frutto di mero arbitrio. Il giudice di merito, pertanto, nel valutare la capacità di intendere e di volere dell'imputato e nel determinare la pena, gode di un ampio margine di discrezionalità, il cui esercizio è censurabile in sede di legittimità solo in presenza di vizi logici o di carenza motivazionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. ALMA Marco Mar - rel. Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 956 in data 2/7/2014 della Corte di Appello di Cagliari;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere dr. ALMA Marco Maria;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. GIALANELLA Antonio, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con sentenza in data 2/7/2014 la Corte di Appello di Cagliari, previa riforma in punto pena, ha confermato nel …

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