Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38873 del 15 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:38873PEN

Massima

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Il criterio di proporzionalità che regola la scelta della misura cautelare più idonea obbliga il giudice a valutare in modo globale e complessivo le ragioni e le circostanze dedotte a sostegno della persistenza del periculum libertatis, avendo riferimento privilegiato alla persona e all'entità del fatto, apprezzati in termini qualitativi, e non all'oggettiva mera durata della sanzione in concreto irrogabile. Pertanto, la revoca della custodia cautelare in carcere non può essere disposta sulla base del solo ed assorbente criterio aritmetico della corrispondenza della durata dell'applicazione della misura ai due terzi della condanna inflitta all'imputato con sentenza impugnata, in quanto ciò equivarrebbe a ritenere che la legge disponga di un nuovo termine massimo di custodia cautelare che invece l'ordinamento non prevede. Il giudice, nel valutare la proporzionalità della misura cautelare, deve quindi esaminare in modo globale e complessivo tutti gli elementi rilevanti, senza limitarsi al mero dato temporale della durata della restrizione cautelare rispetto alla pena inflitta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. GRAMENDOLA ((omissis)) - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore generale presso la Corte di appello di Bologna;

contro l'ordinanza 15 febbraio 2008 del Tribunale della liberta' di Bologna, che ha disposto la revoca della misura della custodia cautelare in carcere;

nei confronti di:

FA. Mu. nato il (OMESSO);

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LANZA Luigi;

Udito il Pubblico Ministero, ne…

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