Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il provvedimento di revoca dell'aggiudicazione di una gara d'appalto, adottato dalla stazione appaltante prima della stipulazione del contratto, rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo ai sensi dell'art. 133, comma 1, lett. e), n. 1 c.p.a., in quanto attiene ancora alla fase della procedura di affidamento e non a quella dell'esecuzione del contratto. Tuttavia, la decisione della stazione appaltante di revocare l'intera procedura di gara, anziché procedere allo scorrimento della graduatoria, necessita di essere adeguatamente motivata in relazione alle ragioni di interesse pubblico che rendono preferibile l'indizione di una nuova procedura di gara, in deroga ai principi di conservazione dei valori giuridici, efficienza, efficacia ed economicità dell'azione amministrativa. In assenza di tale motivazione, il provvedimento di revoca dell'intera procedura di gara è illegittimo e deve essere annullato, con conseguente obbligo per la stazione appaltante di procedere allo scorrimento della graduatoria ovvero di individuare preminenti ragioni di interesse pubblico per preferire la revoca, dandone ampia motivazione.