Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34497 del 10 settembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:34497PEN

Massima

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Il maltrattamento in famiglia, anche se non accompagnato da lesioni gravi, integra un reato autonomo e distinto, la cui configurabilità prescinde dalla sussistenza di un danno fisico e può essere desunto da una pluralità di comportamenti, anche non violenti, che, nella loro sistematicità e gravità, siano idonei a cagionare sofferenze fisiche e morali, umiliazioni e sensazione di assoggettamento della vittima. L'aggravante prevista dall'art. 94 c.p. si applica quando i maltrattamenti sono commessi in danno di prossimi congiunti, in quanto tali condotte violano non solo l'integrità fisica e psichica della vittima, ma anche la serenità e la stabilità del nucleo familiare, incidendo negativamente sulla qualità delle relazioni interpersonali e sulla possibilità di sviluppare in modo sereno la propria personalità. La valutazione della sussistenza del reato e dell'aggravante è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito, il cui accertamento, se adeguatamente motivato, non è sindacabile in sede di legittimità, se non per vizi logici o giuridici. Pertanto, la condanna per il reato di maltrattamenti in famiglia, anche in assenza di lesioni gravi, è legittima quando la sentenza impugnata abbia dato conto in modo esaustivo e logicamente coerente delle condotte poste in essere dall'imputato, idonee a cagionare sofferenze fisiche e morali, umiliazioni e sensazione di assoggettamento della vittima, nonché a violare la serenità e la stabilità del nucleo familiare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - rel. Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 4555/2009 CORTE APPELLO di BOLOGNA, del 02/03/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/07/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ARTURO CORTESE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

FATTO

Con sentenza in data 26.05.2009 il T…

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