Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38540 del 13 agosto 2018

ECLI:IT:CASS:2018:38540PEN

Massima

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Il reato di calunnia si configura quando l'agente, pur sapendo l'innocenza della persona, la incolpa falsamente di un fatto determinato, al fine di attribuirle una responsabilità penale. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessario che l'incolpazione sia stata accolta dall'autorità giudiziaria, essendo sufficiente che l'agente abbia consapevolmente formulato una denuncia o esposto falso nei confronti di un soggetto innocente. La condotta calunniosa è punita indipendentemente dall'esito del procedimento penale instaurato sulla base della falsa incolpazione, in quanto il reato di calunnia si consuma con la mera presentazione della denuncia o dell'esposto, senza che rilevi l'eventuale archiviazione o proscioglimento dell'incolpato. Inoltre, la recidiva specifica e reiterata, qualora contestata e riconosciuta, comporta un aumento dei termini ordinari di prescrizione del reato di calunnia, che passa da sei a sedici anni e otto mesi, salvi i periodi di sospensione. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del reato di calunnia, deve accertare la consapevolezza dell'agente circa l'innocenza della persona incolpata, nonché la formulazione di una falsa denuncia o esposto, a prescindere dall'esito del procedimento penale instaurato sulla base della stessa. Inoltre, ove ricorrano le circostanze aggravanti della recidiva specifica e reiterata, il giudice deve applicare il relativo aumento dei termini di prescrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/10/2016 della CORTE APPELLO di L'AQUILA;
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere STEFANO MOGINI;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore DE MASELLIS MARIELLA che ha concluso per l'inannnnissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre per mezzo del suo difensore di fiducia avverso la sentenza in epigrafe, con la qual…

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