Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 10444 del 2013

ECLI:IT:TARLAZ:2013:10444SENT

Massima

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La titolarità di una concessione di occupazione di suolo pubblico, anche se non risultante da un provvedimento espresso, può essere desunta da altri elementi, come il mancato ritiro del titolo concessorio da parte dell'amministrazione e la sospensione giurisdizionale dell'ordine di ripristino dello stato dei luoghi per abuso di occupazione. In tali casi, l'occupazione non può essere considerata totalmente abusiva ai fini dell'applicazione delle relative sanzioni, in ossequio al principio di tutela dell'affidamento del privato e di proporzionalità dell'azione amministrativa. Il titolo concessorio, anche se non risultante da un provvedimento espresso, può essere desunto da altri elementi, come il mancato ritiro del titolo da parte dell'amministrazione e la sospensione giurisdizionale dell'ordine di ripristino dello stato dei luoghi per abuso di occupazione. In tali casi, l'occupazione non può essere considerata totalmente abusiva ai fini dell'applicazione delle relative sanzioni, in ossequio ai principi di tutela dell'affidamento del privato e di proporzionalità dell'azione amministrativa. L'amministrazione, pur potendo intervenire per sanzionare eventuali abusi accertati, deve tenere conto della situazione di fatto esistente al momento dell'adozione del provvedimento, senza poter fare riferimento a precedenti provvedimenti sospesi o annullati in sede giurisdizionale. Il principio di tutela dell'affidamento e di proporzionalità impone all'amministrazione di valutare attentamente la posizione del privato e di modulare l'esercizio del potere sanzionatorio in relazione alla concreta situazione di fatto, evitando di adottare provvedimenti sproporzionati o ingiustificatamente afflittivi.

Sentenza completa

N. 03589/2013
REG.RIC.

N. 10444/2013 REG.PROV.COLL.

N. 03589/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3589 del 2013, proposto da:
Da Ponte Srl, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avv.ti Paolo Accardo e Renato Manzini, con domicilio eletto presso lo studio di quest’ultimo in Roma, via Duilio, 13;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avv. Rosalda Rocchi, con domicilio eletto presso l’Avvocatura Capitolina in Roma, via del Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

della determinazione n. 39 del 5 aprile 2013 del Municipio Roma Centro Storico che ha ordinato alla ricorrente

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