Cassazione penale Sez. II sentenza n. 34996 del 12 settembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:34996PEN

Massima

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La confisca di beni prevista dalla normativa antimafia può essere disposta anche per i beni acquisiti in epoca antecedente all'accertamento della pericolosità sociale del proposto, purché risulti la loro provenienza illecita o la loro sproporzione rispetto al reddito dichiarato, in quanto l'accertata appartenenza a consorterie criminali riflette uno stile di vita la cui origine non può farsi coincidere con la data del riscontro giudiziario, essendo maturato anche in epoca precedente per precise scelte esistenziali. Il limite di operatività di tale misura, compatibile con i principi costituzionali e comunitari, è costituito dalla facoltà del proposto di fornire la prova della legittima provenienza dei suoi beni, attribuendo al meccanismo presuntivo la connotazione della relatività. Pertanto, in assenza di tale prova, i giudici di merito possono correttamente ritenere i beni frutto degli illeciti proventi dell'attività criminale del proposto, disponendone la confisca.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. GALLO Domenic - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. CARRELLI P.d.M. Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

L'avv. (OMISSIS) difensore di:

(OMISSIS), n. il (OMISSIS);

avverso il decreto n. 31/2008 della Corte d'Appello di Napoli, in data 8.10.2009.

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Mirella Cervadoro.

Letta la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, dr. Carmine Stabile, il quale ha concluso chiedendo che la Corte di Cassazione voglia rigettare il ricorso.

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