Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 31516 del 21 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:31516PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti si configura quando un gruppo di persone, con ruoli e compiti predefiniti, si organizza stabilmente per realizzare un programma criminoso aperto, diretto alla commissione di una serie indeterminata di delitti di spaccio, attraverso un accordo che supera la mera occasionalità e temporaneità del concorso di persone nel reato. L'elemento distintivo è l'affectio societatis, ovvero il legame associativo che lega i partecipi, desumibile dalla durata dell'accordo, dalle modalità di azione e collaborazione, dal contenuto economico delle transazioni, dalla rilevanza di ciascun sodale per il sodalizio, oltre che dalla consapevolezza di ciascuno di contribuire alla realizzazione degli interessi comuni. Ai fini della configurabilità del reato associativo, non è necessario che tutti i partecipi svolgano un ruolo attivo nello spaccio, essendo sufficiente il contributo di ciascuno, anche di mero supporto, alla realizzazione del programma criminoso. La prova del reato associativo può desumersi da un complesso di elementi indiziari, quali le intercettazioni telefoniche ed ambientali, i servizi di osservazione e controllo, i sequestri di droga, le dichiarazioni di collaboratori di giustizia e di acquirenti, che dimostrino l'esistenza di un'organizzazione stabile e continuativa finalizzata allo spaccio, con ruoli e compiti predefiniti tra i membri. Ove emerga che alcuni imputati abbiano agito in modo autonomo e indipendente, senza un legame associativo, la loro condotta andrà ricondotta al concorso di persone nel reato di spaccio, anziché al reato associativo. Inoltre, il giudice deve verificare se vi sia una possibile duplicazione delle condotte contestate, evitando di punire più volte lo stesso fatto. Infine, in tema di confisca, il giudice deve esaminare le deduzioni difensive circa la lecita provenienza dei beni, anche quando questi siano nella disponibilità di familiari del condannato, ove tale situazione non sia riconducibile a una mera interposizione fittizia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BLAIOTTA Rocco Marco - Presidente

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

Dott. SAVINO Mariapia Gaeta - Consigliere

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

Dott. SERRAO Eugenia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/07/2015 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 12/07/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dott. SERRAO EUGENIA;

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.