Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11425 del 18 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:11425PEN

Massima

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Il pubblico dipendente che, dopo aver timbrato il cartellino di presenza, si assenta ingiustificatamente dal posto di lavoro e giustifica tali assenze mediante certificati medici falsi, attestanti patologie inesistenti, commette i reati di truffa aggravata e continuata e di falso ideologico in atto pubblico. La falsità dei certificati medici è comprovata non solo dalla mancata corrispondenza tra i sintomi attestati e l'effettivo stato di salute del dipendente, ma anche dalle attività svolte dallo stesso durante il periodo di presunta malattia, incompatibili con i sintomi denunciati. Il danno patrimoniale arrecato alla pubblica amministrazione, seppur di lieve entità, non esclude la configurabilità del reato di truffa, mentre la reiterazione del beneficio della sospensione condizionale della pena è legittimamente subordinata alla pubblicazione della sentenza, in considerazione dei precedenti penali dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. SETTEMBRE Antonio - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato ad (OMISSIS);

avverso la sentenza del 24/2/2014 della Corte d'appello di Palermo;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Luca Pistorelli;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. PINELLI Mario che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la sentenza impugnata la Corte d'appe…

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