Consiglio di Stato sentenza breve n. 10957 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:10957SENB

Massima

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La presentazione di una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) alternativa al permesso di costruire non è idonea a sanare abusi edilizi precedentemente commessi, essendo necessaria invece un'istanza di sanatoria ai sensi dell'art. 36 del d.P.R. n. 380/2001. L'onere di provare la conformità iniziale dell'opera realizzata sulla base di precedenti SCIA grava sulla società interessata, non potendo il mero riscontro della situazione esistente in sede di sopralluogo essere considerato sufficiente a tale scopo. Pertanto, il Comune ha correttamente negato validità a una SCIA presentata successivamente all'accertamento di abusi edilizi e all'emanazione di un ordine di demolizione, in quanto tale strumento non è idoneo a sanare la situazione pregressa, dovendosi invece ricorrere alla procedura di sanatoria prevista dalla normativa.

Sentenza completa

Pubblicato il 18/12/2023

N. 10957/2023REG.PROV.COLL.

N. 08977/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm.
sul ricorso numero di registro generale 8977 del 2023, proposto da Quadrifoglio Immobiliare S.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato Renato Labriola, con domicilio digitale come da PEC Registri di Giustizia;

contro

Comune di Trentola Ducenta, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Orazio Abbamonte, con domicilio digitale come da PEC Registri di Giustizia;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania, Sezione Sesta, n. 5437/2023, resa tra le parti.

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