Il provvedimento di revoca di un concorso pubblico per titoli adottato dall'amministrazione comunale deve rispettare i requisiti di legittimità previsti dall'art. 21-quinquies della legge n. 241/1990, in particolare il dovere di motivazione in ordine alla sussistenza di sopravvenuti motivi di interesse pubblico, nonché il rispetto del principio di buon andamento e ragionevolezza dell'azione amministrativa. L'amministrazione è tenuta a valutare attentamente la situazione concreta e a bilanciare gli interessi in gioco, evitando di adottare provvedimenti di revoca privi di adeguata istruttoria e motivazione. Inoltre, il provvedimento di revoca non può violare il disposto dell'art. 145, comma 4, del d.lgs. n. 267/2000, che impone il rispetto della graduatoria concorsuale già formata. Pertanto, l'annullamento in autotutela del provvedimento di revoca, con il conseguente rilascio dell'autorizzazione al ricorrente classificatosi secondo in graduatoria, costituisce la doverosa reintegrazione della sua posizione giuridica lesa dall'illegittimo esercizio del potere di revoca.