Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43881 del 17 novembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:43881PEN

Massima

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Il reato di ricettazione si configura quando l'imputato, pur essendo a conoscenza della provenienza illecita del bene, ne acquista o riceve la disponibilità, compiendo atti idonei a ostacolare l'identificazione della sua provenienza delittuosa. L'elemento soggettivo del reato può essere desunto dalla non attendibile indicazione della provenienza del bene, rivelando la ricezione dello stesso in mala fede. La pena inflitta deve essere adeguatamente motivata con riferimento al valore del bene ricettato e ai precedenti penali dell'imputato. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del reato, deve considerare le risultanze processuali nel loro complesso, senza limitarsi a un mero richiamo della sentenza di primo grado, e deve altresì motivare adeguatamente la determinazione della pena, tenendo conto dei criteri di cui all'art. 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - rel. Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. CL. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 627/2005 CORTE APPELLO di ROMA, del 19/05/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/10/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. NUZZO LAURENZA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DELEHAYE Enrico, Udito, per l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Ca. Cl. h…

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