Consiglio di Stato sentenza n. 2398 del 2006

ECLI:IT:CDS:2006:2398SENT

Massima

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Il bene demaniale occupato abusivamente da un soggetto privato deve essere rilasciato, in quanto l'amministrazione ha l'obbligo di verificare l'effettiva situazione di abusività dell'occupazione e di ordinare il rilascio, in applicazione dei principi di legalità, imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione sanciti dall'art. 97 della Costituzione. Il mero pagamento di somme a titolo di indennità di occupazione non può configurare un rapporto concessorio di fatto, né tantomeno un diritto di insistenza per il rilascio di una nuova concessione, trattandosi di una situazione di occupazione sine titulo. L'ordine di rilascio del bene demaniale abusivamente occupato non richiede una particolare motivazione, in quanto l'amministrazione ha il dovere di tutelare la demanialità del bene e non può ammetterne l'abusiva detenzione da parte di un privato. Il trasferimento delle funzioni in materia di demanio idrico dalle amministrazioni statali alle province non determina automaticamente la cessazione dell'efficacia dei provvedimenti amministrativi precedentemente adottati, in quanto ciò contrasterebbe con il principio di certezza dei rapporti giuridici e con la regola della sostanziale efficacia a tempo indeterminato degli atti amministrativi, salvo diversa previsione normativa o provvedimento di revoca o modifica da parte della nuova autorità competente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale
(Sezione Quarta)
ha pronunciato la seguente
DECISIONE
sul ricorso in appello iscritto al NRG. 2333 dell'anno 1998 proposto da Br. Gh., rappresentata e difesa dagli avvocati St. Di Me. e Br. Di., con i quali è elettivamente domiciliata in Ro., via Pi. n. 2 (presso lo studio del primo);
contro
MINISTERO DELLE FINANZE-Dipartimento del Territorio, Direzione Compartimentale del Territorio per la Toscana e l'Umbria (sede staccata di Pi.), in persona del ministro in carica, rappresentato e difeso dall'Avvocatura generale dello Stato, presso i cui uffici domicilia ope legis in Ro., via De. Po., n. 12;
per l'annullamento
della sentenza del Tribunale amministrativo regionale della Toscana, sez. I, n. 563 del 4 dicembre 1997;
Visto il ricorso in appello con i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio del Ministero delle Fi…

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