Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11428 del 10 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:11428PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la credibilità della persona offesa, deve attenersi al principio per cui tale valutazione costituisce una questione di fatto rimessa alla discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione non può essere sindacata in sede di legittimità, salvo che non incorra in manifeste contraddizioni o travisamenti del compendio probatorio. Pertanto, il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, il quale ha il potere di apprezzare liberamente la credibilità della persona offesa, tenendo conto di tutti gli elementi del caso concreto, quali i pregressi rapporti tra le parti, la coerenza del racconto, i riscontri documentali e le eventuali perplessità emerse in sede dibattimentale, purché la motivazione risulti logica e priva di macroscopiche contraddizioni. Analogamente, la determinazione della pena e delle statuizioni civili rientra nella discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione non può essere sindacata in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o carente. In tali ipotesi, il giudice di legittimità deve limitarsi a verificare la legittimità della decisione, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - rel. Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. LOMBARDO ((omissis)) - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 7541/2012 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 19/02/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/02/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. IANNELLI ENZO;

Letti gli atti, la sentenza impugnata, il ricorso;

Udita la relazione del cons. Dott. JANNELLI Enzo;

Udite le conclusioni del S. Procuratore generale, Dott. ROMANO Giulio, per il rigetto del ricorso;

Udito…

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