Il provvedimento amministrativo di demolizione di opere edilizie deve essere adeguatamente motivato, indicando con precisione gli estremi dell'atto da cui emergono le difformità riscontrate rispetto al progetto autorizzato, in ossequio al principio di cui all'art. 3, comma 3, della legge n. 241/1990. L'omissione di tali elementi essenziali nella motivazione del provvedimento demolitorio determina l'illegittimità dello stesso per carenza di motivazione. Inoltre, il proprietario dell'immobile, ancorché non responsabile dell'abuso, può essere destinatario dell'ordine di demolizione ai sensi dell'art. 31, comma 2, del d.P.R. n. 380/2001. Tuttavia, l'ordine di sospensione dei lavori contenuto nel medesimo provvedimento deve ritenersi decaduto per il decorso del termine di 45 giorni dalla sua adozione, ai sensi dell'art. 27, comma 3, del d.P.R. n. 380/2001. Infine, la presentazione di una nuova denuncia di inizio attività (D.I.A.) successiva a quella originaria, cui si riferisce il provvedimento impugnato, è idonea a neutralizzare qualunque posizione di affidamento che la parte ricorrente avrebbe potuto vantare sulla base della precedente D.I.A.