Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10683 del 10 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:10683PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, deve procedere a un'attenta e approfondita analisi del compendio probatorio, senza limitarsi a una mera condivisione acritica delle valutazioni espresse dal giudice di merito. Pertanto, le dichiarazioni accusatorie della persona offesa, se dotate di adeguati riscontri, possono costituire di per sé fonte di prova, senza necessità di ulteriori elementi di conferma; analogamente, le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, se positivamente vagliate in altri procedimenti, mantengono la loro valenza probatoria anche in presenza di eventuali pubblicazioni mediatiche relative a elementi di prova acquisiti. Inoltre, eventuali discrasie tra le date indicate dalla persona offesa e quelle risultanti dalla documentazione sequestrata non inficiano necessariamente la ricostruzione dei fatti, potendo le somme estorte essere state contabilizzate in epoca successiva rispetto alle richieste. Pertanto, l'ordinanza cautelare può ritenersi sorretta da un solido apparato motivazionale, che dia conto in modo esaustivo e logicamente coerente della sussistenza di un quadro indiziario grave e preciso a carico dell'indagato, senza che il giudice di legittimità possa sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DA. SA. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 28/07/2008 TRIB. LIBERTA' di PALERMO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MATERA LINA;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.

FATTO

Con l'ordinanza indicata in epigrafe il Tribunale di Palermo ha rigettato l'istanza di riesame proposta nell'interesse di Da. Sa. avv…

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