Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il diniego di permesso di costruire, afferma che l'amministrazione, nel riesaminare la domanda a seguito di precedente annullamento giurisdizionale, non può limitarsi al dato formale della mancanza di pianificazione unitaria, ma deve effettuare una valutazione tecnico-discrezionale sulla compatibilità dell'intervento con gli standard urbanistici prescritti dalla normativa vigente, considerando la situazione di fatto del comparto edilizio. Tuttavia, qualora l'intervento risulti in contrasto con le previsioni dello strumento urbanistico applicabile, come nel caso di specie in cui l'art. 4 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Particolareggiato consente solo interventi di manutenzione e ristrutturazione edilizia, l'amministrazione può legittimamente negare il permesso di costruire, non essendo applicabile l'istituto del silenzio assenso, in quanto quest'ultimo presuppone la conformità dell'intervento alla disciplina urbanistica. Inoltre, il ricorso per motivi aggiunti avverso atti meramente istruttori e privi di valenza provvedimentale è dichiarato inammissibile per difetto di interesse.