Consiglio di Stato sentenza n. 96 del 2021

ECLI:IT:CDS:2021:96SENT

Massima

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Il silenzio serbato dall'amministrazione comunale oltre il termine di sessanta giorni dalla presentazione della domanda di autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande, senza aver richiesto alcuna integrazione della stessa, comporta la formazione del silenzio-assenso ai sensi dell'art. 20 della legge n. 241/1990 e del d.P.R. n. 300/1992, con conseguente annullamento del provvedimento di diniego successivamente adottato. L'amministrazione, qualora intenda rimuovere il provvedimento tacito formatosi, deve attivare un apposito procedimento di annullamento, non potendo semplicemente adottare un provvedimento espresso di diniego. Ciò in quanto il silenzio-assenso rappresenta un provvedimento amministrativo tacito, che produce i medesimi effetti di un provvedimento espresso di accoglimento della domanda, e la sua rimozione è subordinata al rispetto delle garanzie procedimentali previste per l'annullamento di un provvedimento amministrativo. Inoltre, l'amministrazione non può richiedere il rispetto di requisiti o condizioni non previsti dalla legge al momento della presentazione della domanda, come nel caso di specie i parametri numerici ottimali per l'apertura di esercizi di somministrazione, ove tali parametri non fossero stati ancora determinati. Il silenzio-assenso si forma pertanto anche in assenza di una espressa dichiarazione del richiedente circa il possesso di tutti i requisiti di legge, essendo sufficiente che la domanda contenga gli elementi identificativi dell'attività da svolgere e del richiedente, salvo che l'amministrazione non richieda entro dieci giorni l'integrazione della domanda stessa.

Sentenza completa

Pubblicato il 04/01/2021

N. 00096/2021REG.PROV.COLL.

N. 09743/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9743 del 2011, proposto dal signor
((omissis)) e dalla Società ((omissis)) S.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentati e difesi dall’avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Gregorio VII, n. 225,

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco
pro tempore
, domiciliata
ex lege
in Roma, via del Tempio di Giove, 21presso la sede dell’Avvocatura comunale e rappresentata e difesa nel presente giudizio dall’avvocato ((omissis)),

per la riforma

della sentenza del T.A.R. LAZIO - ROMA: SEZIONE II TER n. 02536/2011, resa tr…

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