Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23226 del 16 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:23226PEN

Massima

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Il provvedimento di aggravamento della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, ai sensi della Legge n. 1423 del 1956, art. 7, comma 2, può essere legittimamente disposto dalla competente autorità giudiziaria non solo in presenza di nuovi elementi sopravvenuti, ma anche sulla base di elementi già acquisiti in occasione del provvedimento applicativo iniziale, qualora gli stessi siano indicativi di una persistente e accresciuta pericolosità sociale del soggetto sottoposto alla misura, a prescindere dall'esito definitivo dei procedimenti penali a suo carico. Ciò in quanto l'aggravamento della misura di prevenzione è condizionato unicamente alla ricorrenza di "gravi esigenze di ordine e sicurezza pubblica", senza che sia necessaria la commissione di nuovi reati successivamente all'applicazione della misura originaria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. DI TOMASSI ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PR. FR. , N. IL (OMESSO);

avverso il decreto n. 22/2008 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 24/04/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha richiesto il rigetto del ricorso.

CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO

1 - Con decreto deliberato il 24 aprile 2009 la Corte di appello di Catanzaro confermava quello in data 19 dicembre 2007, con il quale il Tribunale di Cosenza av…

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