Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25976 del 7 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:25976PEN

Massima

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Il reato di peculato si configura quando il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio, che abbia la disponibilità anche di fatto di denaro o altra cosa mobile altrui in ragione del suo ufficio o servizio, se ne appropria indebitamente, a prescindere dall'esistenza di una formale ed espressa autorizzazione dell'amministrazione di appartenenza all'esercizio dell'attività libero-professionale svolta all'interno della struttura pubblica. Ciò in quanto il peculato richiede soltanto un collegamento tra l'appropriazione indebita e l'esercizio delle funzioni pubbliche, ravvisabile nel rapporto contrattuale instaurato con l'ente pubblico e nella conoscenza da parte di quest'ultimo dello svolgimento continuativo dell'attività libero-professionale all'interno della struttura. Pertanto, l'assenza di una preventiva e specifica autorizzazione non esclude la configurabilità del peculato, essendo sufficiente la disponibilità di fatto del denaro o della cosa mobile altrui in ragione dell'ufficio o servizio pubblico rivestito. Inoltre, l'errore di fatto denunciabile con il ricorso straordinario ex art. 625-bis c.p.p. deve consistere in una inesatta percezione di risultanze direttamente ricavabili dagli atti del giudizio di legittimità, tale da incidere in modo decisivo sull'esito del processo, senza che possano rilevare eventuali errori valutativi o di giudizio, i quali devono essere fatti valere nelle ordinarie forme di impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. BORSELLINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - rel. Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso ex articolo 625 bis c.p.p. proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS), rappresentato e assistito dall'avv. (OMISSIS), di fiducia;
avverso la sentenza ex articolo 425 c.p. emessa dalla Suprema Corte di Cassazione, sesta sezione penale, n. 35219/2017, in data 28/04/2017;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));
vista la memoria difensiva depositata in data 19/04/2018;
udita la requisito…

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