Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20880 del 26 maggio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:20880PEN

Massima

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Il delitto di atti persecutori, previsto dall'art. 612-bis c.p., è un reato abituale e di danno, integrato dalla necessaria reiterazione di comportamenti idonei a cagionare nella persona offesa un grave e perdurante stato di ansia o di paura, nonché dall'effettivo inserimento di tali condotte nella sequenza causale che porta alla determinazione dell'evento. La prova dell'evento del reato non richiede la documentazione di uno stato patologico, essendo sufficiente l'accertamento di elementi sintomatici del turbamento psicologico della vittima, ricavabili dalle sue dichiarazioni, dai suoi comportamenti conseguenti alla condotta dell'agente e dalle caratteristiche concrete della condotta persecutoria, considerata nella sua astratta idoneità a causare l'evento e nel suo profilo realizzato in riferimento alle effettive condizioni di luogo e di tempo. L'accertamento dell'attendibilità della persona offesa, quale fonte di prova privilegiata, deve essere condotto secondo i principi enunciati dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, senza che il giudice di merito sia tenuto a confutare ogni possibile rilievo critico della difesa, essendo sufficiente una motivazione logica e coerente che dia conto delle ragioni poste a fondamento del convincimento. Il delitto di atti persecutori, avendo natura abituale, può essere integrato da eventi alternativi, eventualmente concorrenti tra loro, ciascuno dei quali idoneo a configurarlo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/12/2019 della CORTE APPELLO di GENOVA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere TUDINO ALESSANDRINA;
Rilevato che le parti non hanno formulato richiesta di discussione orale il Decreto Legge 28 ottobre 2020, n. 137, ex articolo 23, comma 8, convertito, con modificazioni, dalla L. 18. dicembre 2020, n. 176, prorogato, quanto alla disciplina processuale, in forza del Decreto Legge 1 aprile 2021, n. 44, articolo 1.
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