Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10957 del 22 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:10957PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere si configura quando sussistono elementi oggettivi e soggettivi che dimostrano l'esistenza di un vincolo associativo stabile e duraturo, finalizzato alla commissione di una pluralità di reati, anche se non tutti i partecipi abbiano concretamente realizzato le singole condotte delittuose. La prova del reato associativo può essere desunta da dichiarazioni di complici, intercettazioni telefoniche e altri elementi di riscontro, senza che sia necessaria la dimostrazione di un'organizzazione rigidamente strutturata o di un ruolo apicale di uno o più partecipi. Ai fini della configurabilità del reato, è sufficiente che ciascun partecipe abbia consapevolmente aderito al programma criminoso comune, anche se il suo contributo sia stato marginale o episodico. La determinazione della pena deve tenere conto di tutti gli elementi indicati dall'art. 133 c.p., senza necessità di un'analitica motivazione, essendo sufficiente che il giudice affermi l'adeguatezza o non eccessività della sanzione irrogata. L'eccezione di incompetenza territoriale, se non accolta in precedenza, non è più proponibile una volta che sia stato chiesto e ammesso il giudizio abbreviato, trattandosi di questione suscettibile di rinuncia. Infine, la mancata richiesta di sospensione condizionale della pena in sede di appello non comporta alcun obbligo di motivazione per il giudice di secondo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Cu. Do. , nato a (OMESSO);

Ma. Sa. , nato a (OMESSO);

Vi. Or. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Bologna, sezione 3A penale, in data 11.11.2008.

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal consigliere Dott. Piercamillo Davigo.

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, Dott. Luigi Riello, il quale ha concluso chiedendo che i ricorsi siano dichiarati inammissibili.

osserva:

MOTIV…

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