Il concorso di persone nel reato si configura quando più soggetti, consapevoli e volontariamente, contribuiscono alla realizzazione di un fatto criminoso, anche se con ruoli e condotte differenti, purché ciascuno apporti un contributo causale alla commissione del reato. La valutazione del concorso non può essere limitata alla mera constatazione di una partecipazione materiale, ma deve tenere conto di tutti gli elementi oggettivi e soggettivi che caratterizzano il contributo di ciascun concorrente, compresa la prevedibilità delle conseguenze della condotta. Pertanto, il giudice di merito, nel motivare il riconoscimento o il diniego del concorso, deve analizzare in modo approfondito e logico tutte le circostanze rilevanti, senza limitarsi a considerazioni generiche o congetturali, al fine di accertare la consapevolezza e volontarietà del contributo di ciascun partecipante. Analogamente, il diniego delle attenuanti generiche deve essere adeguatamente motivato, con riferimento agli elementi ritenuti decisivi, senza necessità di esaminare tutti i fattori favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti, purché la valutazione complessiva risulti coerente e non manifestamente illogica.