Il falso ideologico commesso da un soggetto mediante la formazione di un documento apparentemente emesso da un'autorità giudiziaria, recante la falsa sottoscrizione di un magistrato, integra il reato di cui agli articoli 476 e 482 del codice penale. La sussistenza dell'elemento psicologico del reato, nonché l'insussistenza del falso grossolano, sono elementi essenziali per la configurazione del reato, da valutarsi sulla base di un'adeguata motivazione del giudice di merito. Il diniego delle attenuanti generiche può essere legittimamente fondato sulla recidiva specifica e sulla prosecuzione delle condotte delittuose successive al fatto contestato, nel rispetto dei criteri di cui all'articolo 133 del codice penale per la determinazione della pena. L'inammissibilità del ricorso per cassazione è pronunciata quando i motivi di impugnazione risultano meramente ripetitivi delle questioni già devolute al giudice di appello, senza evidenziare specifici vizi della motivazione, ovvero quando la decisione impugnata risulta congrua e rispondente ai canoni normativi.