Cassazione penale Sez. II sentenza n. 47672 del 15 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:47672PEN

Massima

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Il danneggiamento di beni pubblici, seppur di modesta entità, integra il reato di danneggiamento ai sensi dell'art. 635 c.p., in quanto la tutela penale non è esclusa dalla scarsa rilevanza del danno arrecato. Ai fini della configurabilità del reato, è sufficiente l'accertamento dell'elemento oggettivo del danneggiamento, senza che rilevi la tenuità del pregiudizio patrimoniale cagionato, essendo il bene giuridico protetto dalla norma incriminatrice la pubblica proprietà, a prescindere dall'entità del danno. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la responsabilità penale dell'imputato, non è tenuto a considerare la modesta entità del danno arrecato, essendo sufficiente la dimostrazione dell'avvenuto danneggiamento del bene pubblico, anche se di lieve entità, per integrare il reato di cui all'art. 635 c.p. La valutazione della gravità del fatto e della congruità della pena inflitta rientra nell'esclusiva competenza del giudice di merito, il cui accertamento in fatto non è sindacabile in sede di legittimità, se sorretto da motivazione logica e immune da vizi di manifesta illogicità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CONTE Francesco G., del foro di Lecce, nell'interesse di:

Gi. An. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Lecce, sezione penale, in data 15 ottobre 2008;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dott. GALLO Domenico.

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. MONETTI Vito, il quale ha concluso chiedendo il rigetto.

Osserva:

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