Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9066 del 25 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:9066PEN

Massima

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Il principio di specialità, sancito dall'art. 9 della Legge n. 689 del 1981, impone di applicare la norma speciale rispetto a quella generale, qualora le fattispecie astratte siano in rapporto di specialità. Pertanto, l'art. 213, comma 4, del Codice della Strada, che punisce con sanzione amministrativa l'abusiva circolazione del veicolo sottoposto a sequestro amministrativo, deve ritenersi speciale rispetto all'art. 334 del Codice Penale, che configura invece il delitto di sottrazione da parte del custode o del proprietario di beni di cui è stato disposto il sequestro penale o amministrativo. Ciò sempre che nella concreta fattispecie non si realizzi una sottrazione che vada oltre la mera circolazione del veicolo sottoposto a sequestro, implicando un'effettiva elusione dei poteri di controllo spettanti all'autorità amministrativa sul veicolo sequestrato. In tali casi, la condotta deve essere qualificata come violazione amministrativa ai sensi dell'art. 213, comma 4, del Codice della Strada, e non come reato di cui all'art. 334 del Codice Penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - rel. Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 13/10/2011 della Corte di appello di Catania;

visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

udita la relazione svolta dal ((omissis));

udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. IACOVIELLO Francesco M., che ha concluso per l'annullamento senza rinvio.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la sentenza in epigrafe, la Corte di appello di Catania confermava la s…

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