Cassazione penale Sez. I sentenza n. 18590 del 13 aprile 2017

ECLI:IT:CASS:2017:18590PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio si configura quando l'agente pone in essere atti idonei, diretti in modo non equivoco a cagionare la morte della vittima, anche se il risultato letale non si verifica per cause indipendenti dalla sua volontà. La scarsa entità o l'inesistenza delle lesioni provocate non esclude di per sé l'intenzione omicida, potendo essere dovute a fattori indipendenti dalla volontà dell'agente, come un imprevisto movimento della vittima, un errato calcolo della distanza o una mira non precisa. Il dolo diretto, anche nella forma del dolo alternativo, è compatibile con il tentativo di omicidio, ricorrendo quando l'agente prevede e vuole indifferentemente due eventi alternativi tra loro come conseguenza della sua condotta. La qualificazione giuridica della condotta come tentato omicidio è adeguatamente motivata quando il provvedimento evidenzia elementi sintomatici del dolo omicida, come il numero dei colpi esplosi e l'idoneità delle lesioni a provocare la morte della vittima, in assenza di elementi che supportino una ricostruzione alternativa della dinamica fattuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANDRINI Enrico Giusepp - Presidente

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 3645/2016 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 13/07/2016;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROCCHI Giacomo;
sentite le conclusioni del PG Dott. CASELLA GIUSEPPINA, che ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata in punto di qualificazione giuridica;
Udito il difensore avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'avv. (OMISSIS).
RITEN…

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