Cassazione penale Sez. V sentenza n. 46454 del 21 novembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:46454PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare personale, deve essere valutato sulla base di una duplice valutazione: da un lato, l'esame delle specifiche modalità della condotta delittuosa, che possono essere indicative dell'inclinazione del soggetto a commettere reati della stessa specie; dall'altro, l'analisi approfondita della personalità dell'indagato, desunta non solo dalle modalità del fatto, ma anche da comportamenti o atti concreti antecedenti o successivi al reato, nonché da eventuali precedenti penali. Tale valutazione deve essere concreta e attuale, non potendosi fondare su meri assunti astratti o ipotetici. Inoltre, all'aumentare del tempo trascorso dalla commissione del reato, il giudice è tenuto a motivare in modo più stringente sulla persistenza del pericolo di recidiva, in proporzione diretta all'affievolimento delle esigenze cautelari. Pertanto, il giudice non può limitarsi a considerare esclusivamente la gravità del fatto e delle modalità della condotta, ma deve effettuare una valutazione complessiva della personalità dell'indagato, desumendo da elementi concreti la sua effettiva e attuale pericolosità sociale e la concreta probabilità che egli possa commettere nuovi reati della stessa specie, qualora venga meno lo stato di detenzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE A. - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giusepp - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1080/2013 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 03/05/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SETTEMBRE ANTONIO;

- Udito il Procuratore generale della repubblica presso la Corte di Cassazione, Dott. SALZANO Francesco, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

- Udito, per il ricorrente, l'avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'annullamento dell'ordinanza.

RITENUTO IN FATTO

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