Cassazione penale Sez. I sentenza n. 14641 del 28 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:14641PEN

Massima

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Il reato di accesso abusivo ad un sistema informatico protetto di cui all'art. 615-ter cod. pen. è integrato non solo dalla condotta di chi si introduca senza autorizzazione, ma anche da chi, pur essendo autorizzato ad accedervi, vi si trattenga contro la volontà espressa o tacita di chi abbia il diritto di escluderlo, a prescindere dalle finalità perseguite, le quali possono eventualmente integrare ulteriori fattispecie criminose. L'accesso abusivo da parte di pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio, con abuso dei poteri o violazione dei doveri inerenti la funzione o il servizio, costituisce una fattispecie aggravata del reato comune, la cui rilevanza ai fini della prescrizione va valutata in rapporto alle circostanze attenuanti generiche concedibili. Il giudice di rinvio è vincolato al principio di diritto enunciato nella sentenza di annullamento, anche quando la giurisprudenza di legittimità successivamente modifichi l'interpretazione della norma penale, non potendo tale mutamento incidere sulla regiudicata formatasi sul punto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonell - rel. Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza in data 1 giugno 2012 del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari nel proc. n. 8940/2012.

Letti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione svolta in camera di consiglio dal consigliere Antonella Patrizia Mazzei;

sentito il pubblico ministero presso questa Corte di cassazione, in persona del sostituto procura…

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