Cassazione penale Sez. V sentenza n. 17759 del 27 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:17759PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La resistenza a pubblico ufficiale nell'esercizio delle proprie funzioni, con l'uso di violenza fisica al fine di impedire l'attività d'ufficio, integra il reato di resistenza a pubblico ufficiale, anche qualora le lesioni siano state cagionate dall'imputato nel respingere l'intervento degli operanti. La ricostruzione fornita dai verbalizzanti, in assenza di elementi probatori decisivi a favore dell'imputato, deve ritenersi prevalente rispetto alle dichiarazioni di testimoni legati da vincoli di parentela o convivenza, in quanto maggiormente attendibile e coerente con le risultanze processuali. Il giudice di merito, nel valutare la credibilità delle diverse versioni, gode di ampio margine di discrezionalità, censurabile in sede di legittimità solo in presenza di vizi logici o manifesta illogicità della motivazione, non ravvisabili nel caso di specie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) DO. GI. n. il (OMESSO);

avverso SENTENZA del 20 ottobre 2008 della CORTE APPELLO di LECCE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. COLONNESE Andrea;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GALASSO Aurelio che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

La Corte d'appello di Lecce …

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