Cassazione penale Sez. III sentenza n. 18845 del 19 aprile 2017

ECLI:IT:CASS:2017:18845PEN

Massima

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Il diritto reale di garanzia costituito su un bene prima del sequestro preventivo e della confisca penale non può essere pregiudicato dalla misura ablativa, in quanto la confisca non determina l'estinzione di tali diritti di terzi estranei al reato. Il titolare del diritto reale di garanzia, per far valere la propria pretesa, deve attendere la conclusione del processo penale e l'eventuale definitiva confisca del bene, potendo allora esperire le procedure previste dal Titolo IV del Codice Antimafia per il soddisfacimento del proprio credito, nei limiti e con le modalità ivi stabilite. La disciplina del Codice Antimafia in tema di tutela dei terzi e rapporti con le procedure concorsuali trova applicazione non solo nelle ipotesi di confisca di prevenzione o di cui all'art. 12-sexies d.l. 306/1992, ma anche nelle ulteriori ipotesi di confisca penale, in quanto espressione di un principio generale di giustizia distributiva che impedisce che la misura sanzionatoria si rivolga in danno di posizioni giuridiche soggettive di chi sia rimasto estraneo all'illecito. Pertanto, il giudice competente a decidere sulla confisca e sulle questioni ad essa connesse, ivi comprese quelle relative ai diritti dei terzi, è il giudice dell'esecuzione penale, il quale deve assicurare che, all'esito della procedura di liquidazione, sul ricavato il creditore possa esercitare il suo diritto di prelazione, conseguendo quanto spettantegli con priorità rispetto ad ogni altra destinazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAVALLO Aldo - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. SOCCI Angelo Matteo - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - rel. Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Agenzia del demanio, in persona del direttore pro tempore;
avverso l'ordinanza del 28/4/2015 del Tribunale di Brescia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Enrico Mengoni;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 28/4/2015, il Tribunale …

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