Il principio di proporzionalità impone all'amministrazione di comminare sanzioni disciplinari adeguate e ragionevoli rispetto alla gravità del fatto contestato, tenendo conto di tutte le circostanze del caso concreto, anche in assenza di una condanna penale definitiva. L'amministrazione, nell'esercizio del proprio potere discrezionale, deve procedere a un equilibrato e prudente apprezzamento di tutti gli elementi della fattispecie, evitando l'irrogazione di sanzioni manifestamente sproporzionate, come la perdita del grado per rimozione, in relazione a condotte di modesta entità e prive di un accertamento definitivo della responsabilità. Il principio di proporzionalità, quale canone di derivazione europea, vincola l'amministrazione all'adozione di provvedimenti non eccedenti quanto necessario per conseguire lo scopo prefissato, garantendo che l'azione amministrativa sia costantemente improntata ai parametri della razionalità e legalità, attraverso una flessibilità che consenta di individuare la soluzione che comporti il minor sacrificio possibile degli interessi coinvolti.