Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36857 del 31 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:36857PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso, anche in posizione subordinata o di mero appoggio, integra il reato di cui all'art. 416-bis c.p. e legittima l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in presenza di gravi indizi di colpevolezza e di esigenze cautelari, anche in assenza di specifici atti di partecipazione attiva, purché vi siano elementi che dimostrino il contributo, anche indiretto, del soggetto al rafforzamento dell'associazione criminale. A tal fine, rilevano i rapporti e i contatti con gli altri membri della consorteria, anche se connessi all'attività lavorativa, nonché le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, purché sorrette da riscontri esterni. La motivazione del provvedimento cautelare deve dare conto in modo puntuale e specifico degli elementi indiziari a carico del singolo indagato e delle esigenze cautelari, senza potersi limitare a un mero richiamo ad altri atti del procedimento. Tuttavia, in presenza dei gravi reati di cui all'art. 416-bis c.p. o di quelli aggravati ai sensi dell'art. 7 d.l. n. 152/1991, il giudice può legittimamente fare applicazione della presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., senza necessità di una puntuale valutazione del fattore temporale, a meno che non sia decorso un considerevole lasso di tempo dalla commissione dei fatti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. TRONCI Andrea - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 15/02/2018 del TRIB. LIBERTA' di PALERMO;
sentita la relazione svolta dal consigliere Andrea Tronci;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sost. Simone Perelli, che ha concluso per la declaratoria d'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe, il Tribunale di Palermo, ad…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.