Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3411 del 24 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:3411PEN

Massima

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Il reato di violazione di domicilio aggravata sussiste quando l'agente, con coscienza e volontà, si introduce nell'altrui abitazione contro la volontà del titolare del diritto di esclusione, a prescindere dal fine perseguito. L'elemento psicologico del reato è integrato dal dolo generico, non essendo rilevante la consapevolezza dell'eventuale dissenso del proprietario, desumibile dalle modalità dell'azione, come l'effrazione o l'utilizzo improprio di chiavi consegnate per finalità limitate. La non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall'art. 131-bis c.p., non può essere dedotta per la prima volta in Cassazione, dovendo essere eccepita già nel giudizio di merito, ove la norma fosse in vigore al momento della deliberazione della sentenza di appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V.S. - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto dal difensore di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 9/2/2016 della Corte d'appello di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito per l'imputato l'avv. (OMISSIS), che ha…

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