Cassazione civile Sez. III ordinanza n. 13032 del 14 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:13032CIV

Massima

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Il mancato rispetto dei requisiti di forma previsti dall'art. 366-bis c.p.c. per la formulazione del quesito di diritto a conclusione di ciascun motivo di ricorso per cassazione, comporta l'inammissibilità del ricorso stesso. Tale requisito formale, introdotto dal d.lgs. n. 40/2006, risponde all'esigenza di consentire alla Corte di Cassazione di individuare con chiarezza e precisione la questione di diritto sottoposta al suo esame, evitando interpretazioni implicite o desumibili dal contenuto del motivo. L'inosservanza di tale onere, che non può essere superata attraverso un'interpretazione abrogativa della norma, determina l'inammissibilità del ricorso, indipendentemente dalla fondatezza nel merito delle censure proposte. La pronuncia di inammissibilità comporta altresì la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del giudizio di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FINOCCHIARO Mario - Presidente

Dott. MASSERA Maurizio - Consigliere

Dott. SEGRETO Antonio - Consigliere

Dott. VIVALDI Roberta - Consigliere

Dott. SCARANO ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 2878/2010 proposto da:

BU. TE. (OMESSO), elettivamente domiciliato in ROMA, VIA SILLA 91, presso lo studio dell'avvocato MARTINELLI ANTONIO ALBERTO, rappresentato e difeso dall'avvocato COMEGNA Sebastiano, giusta procura speciale a margine del ricorso;

- ricorrente -

contro

AL. SPA (OMESSO) (gia' Ri. Ad. di. Si. Spa), nella qualita' di impresa designata dal Fondo di Garanzia per le Vittime del…

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