Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40367 del 29 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:40367PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel confermare la sentenza di condanna per i reati di ingiuria e lesioni volontarie, afferma che la ricostruzione dei fatti operata dal giudice di merito, fondata sulle dichiarazioni della persona offesa e di un testimone estraneo, corroborate dalla certificazione medica, è congruamente giustificata e conduce alla certezza dell'avvenuta commissione dei reati, non potendosi ritenere prevalente un mero asserto congetturale di reciprocità di ingiurie, in assenza di adeguata dimostrazione. Inoltre, il giudice di legittimità precisa che la questione relativa alla quantificazione del danno, non devoluta al giudice di appello, non è proponibile in sede di legittimità. Infine, la declaratoria di inammissibilità del ricorso impedisce di rilevare la prescrizione dei reati, intervenuta successivamente alla pronuncia della sentenza di secondo grado, a causa del periodo di sospensione del processo per impedimento dell'imputata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SE. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 22/11/2007 CORTE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. CALABRESE ((omissis));

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. SALVATORI Umberto.

OSSERVA

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